Prevenzione del linfedema

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Prevenzione del linfedema

La Lega Italiana per la lotta contro i tumori di Cagliari apre il primo ambulatorio in Italia dedicato allo screening e alla prevenzione del linfedema

La Linfa è un complesso di acqua, proteine, elettroliti, lipidi, cellule immunitarie (linfociti), che acquista questo nome quando fa il proprio ingresso nel capillare linfatico iniziale, proveniente dall’interstizio (matrice extracellulare), dove è pervenuta per filtrazione verso i tessuti, da parte del capillare nutritizio arterovenoso, con l’aggiunta degli scarti del metabolismo cellulare.

Dal capillare linfatico iniziale, la linfa progredisce attraverso vasi linfatici sempre più grandi, sino a raggiungere i linfonodi, all’interno dei quali avviene la filtrazione della linfa dalle scorie e dagli agenti patogeni (frammenti di batteri e virus chiamati antigeni), cellule cancerogene, etc, e dove vengono attivate le difese immunitarie.

La linfa così filtrata, rientra, attraverso il Dotto Toracico e i dotti accessori, nel torrente circolatorio sanguigno.

 

In ambito oncologico, durante la chirurgia delle ghiandole colpite da tumore (mammella, ovaie, utero, prostata, etc), si effettua la rimozione del Linfonodo Sentinella, chiamato così in quanto è il primo linfonodo che raccoglie la linfa proveniente dalla ghiandola malata di tumore. Il LN Sentinella si definisce positivo, se al suo interno sono presenti cellule tumorali. Di conseguenza, se necessario, si effettua la rimozione dei maggiori gruppi linfonodali loco-regionali, per garantire la massima radicalità chirurgica possibile.

 

Per linfedema si intende il progressivo rigonfiamento dell’arto superiore o inferiore, o di entrambi gli arti inferiori, a seguito della rimozione dei linfonodi, con conseguente ristagno della linfa nei tessuti di un arto o del territorio tissutale tributario dei linfonodi rimossi.

Il linfedema possiede la caratteristica di rimanere in forma fluida per un breve periodo (uno-due mesi). La persistenza anomala della linfa nei tessuti, comporta la persistenza in matrice extracellulare di cellule immunitarie, che non entrando nel capillare linfatico iniziale, non vengono neppure trasportate ai linfonodi. La loro disgregazione in matrice,  comporta lo sviluppo di uno stato di infiammazione cronica di basso grado, persistente.

La cascata infiammatoria conseguente, a sua volta stimolerà i fibroblasti alla deposizione progressiva di fibre collagene in matrice, con la trasformazione di un linfedema inizialmente morbido, in un edema fibrotico e, nelle forme non trattate o trascurate, in un linfedema fibro-sclerotico irreversibile. Questa condizione comporta un calo delle difese immunitarie locali e la persistenza di batteri occulti in una matrice infarcita di fibre collagene.

Il calo delle difese spiega perché una banale puntura, o una altrettanto banale rinite (con ulteriore calo delle difese), possa comportare l’insorgenza di linfangiti (arrossamento cutaneo diffuso o a chiazze, accompagnato da aumento del termotatto locale, febbre, malessere generale, dolore) a carico dell’arto edematoso; linfangiti a loro volta responsabili di ulteriore deterioramento del sistema vascolare linfatico, con incremento dell’edema.

Da quanto detto sopra è comprensibile perché il linfedema secondario a rimozione chirurgica dei linfonodi sia una patologia cronica, non guaribile spontaneamente, ma curabile.

La cura del linfedema è la cosiddetta terapia decongestiva complessa, combinazione di diverse procedure terapeutiche (bendaggio multistrato multicomponente, drenaggio linfatico manuale, esercizio fisico e cura della cute), avente come obiettivo, la massima decongestione possibile dell’arto affetto.

A decongestione raggiunta, è necessaria la stabilizzazione ed il mantenimento della risposta terapeutica, con l’utilizzo di un tutore elastocontenitivo terapeutico, prescritto dallo Specialista e sedute terapeutiche diradate, sino a stabilizzare il linfedema.

 

Non è corretto sottovalutare il rischio di linfedema e lasciare che il paziente, sospetti o si accorga della sua insorgenza per la manica della camicia o per una scarpa diventate all’improvviso troppo strette. Spesso i pazienti non sono sufficientemente edotti dell’eventualità del linfedema come conseguenza della chirurgia o della radioterapia.

La comparsa di questo gonfiore inspiegabile comporta molto spesso un vano girovagare per ambulatori o sulla rete internet, senza che il problema non sia stato affrontato con una presa in carico globale del paziente e non solo del suo arto, nel frattempo lasciando al  linfedema il tempo di organizzarsi in modo irreversibile.

 

Questa lunga premessa fisiopatologica ed esperienziale è necessaria per motivare una puntuale e professionale prevenzione del linfedema nel tempo, finalizzata a scongiurarne la sua eventuale organizzazione evolutiva.

Tale approccio vede il Volontariato come risorsa, utilizzabile per un argomento come la prevenzione, difficile da organizzare presso la Struttura Pubblica, spesso oberata di incombenze cliniche, che necessitano tutta l’attenzione primaria e prioritaria rispetto alla Prevenzione stessa, pilastro riconosciuto dal Sistema Sanitario Nazionale, insieme alla Cura e alla Riabilitazione.

 

Al di fuori del Sistema Sanitario Nazionale, ma comunque in una Struttura Pubblica come la LILT, emanazione del Ministero della Salute, la prevenzione del linfedema secondario a chirurgia oncologica, trova la sua collocazione ottimale, mediante la collaborazione volontaria di personale formato e di esperienza, presso gli ambulatori LILT di Cagliari.

Questo approccio è da ritenere un indispensabile valore aggiunto al lavoro svolto dalle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali di cura e sgrava le stesse da un’incombenza come la prevenzione che esula dal loro obiettivo primario di cura, in una visione di risparmio di risorse a beneficio dell’utenza.

 

Protocollo LILT  Prevenzione Linfedema in esiti chirurgia oncologica.

 

Mammella*

Post QU.A.RT. con asportazione LNS> a 4

Post QU.A.RT. o post mastectomia con LA. Ascellare

 

Chirurgia ginecologica post asportazione LN pelvici-otturatori-lomboaortici

 

Chirurgia per K prostata e LA pelvica-otturatoria.

 

Asportazione LN inguinali per K pene-vulva

 

Chirurgia per Melanoma: BLNS – LA Ascellare o Inguinale.

 

Screening Linfedema con controllo periodico delle circonferenze comparate degli arti, consistenza dei tessuti, rilievo della plica cutanea e della eventuale fovea.

 

Cadenza dei controlli in base all’es. istologico e al n° dei LN rimossi:

– Annuale se BLNS (mammella e melanoma)

– Semestrale se Linfoadenectomia ascellare (mammella) o inguinale per melanoma)

– Semestrale nella chirurgia ginecologica e dell’apparato urogenitale maschile.

 

 

BLNS: Biopsia LN Sentinella

LA.A.: Linfo-Adenectomia Ascellare

 

La finalità è la prevenzione del linfedema come postumo della chirurgia oncologica.

 

Le visite verranno effettuate presso gli ambulatori LILT Cagliari di via Machiavelli 47 previo appuntamento telefonando al n°070495558 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12.

 

 

 

By | 2023-01-06T22:22:36+00:00 Gennaio 6th, 2023|Uncategorized|0 Comments

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